Il Tree – climbing, ossia “l’arrampicata in pianta”, è una tecnica nata negli USA, diffusa in seguito in Europa del nord per poi arrivare in Italia nei primi anni 80, sia come tecnica di lavoro che come disciplina sportiva. Consente all’arboricoltore di ispezionare e di “lavorare” l’albero nella maniera più consona allo sviluppo architettonico della pianta stessa, anche senza l’utilizzo di pesanti piattaforme aeree che il più delle volte causano un indesiderato compattamento del terreno.
Il climber (arrampicatore) può attraversare in sicurezza tutta la chioma e può spostarsi sulle branche valutando attentamente tutti quelli che sono i deficit strutturali e i problemi fitopatologici della pianta osservandoli dal punto di vista più confacente allo stato strutturale della stessa. Con questo metodo l’operatore non è obbligato nei suoi movimenti dagli spostamenti possibili della piattaforma aerea ma può raggiungere e potare i rami che effettivamente devono essere potati trovandosi nella posizione più idonea per effettuare un taglio corretto; può posizionare i consolidamenti nel modo più adatto; può penetrare nelle parti più fitte della chioma senza dover per forza sfrondare per permettere il passaggio del cestello.
Un climber può comunque, quando necessario, avvalersi dell’aiuto di una piattaforma aerea.